martedì 17 marzo 2020

Sto impastando.
Sto fotografando.
Sto scrivendo le quantità degli ingredienti. 
Ehi, potrei stupirvi 😉

(Abbiate fiducia, e pazienza. Tanta pazienza)


venerdì 13 marzo 2020

Proprio come i peperoni

Proprio come i peperoni, ritorno. 


In un periodo in cui ti ritrovi a cambiare abitudini e priorità nonché gestire il tempo in un modo tutto nuovo, vai su in soffitta a rispolverare vecchi album, ad aprire quegli scatoloni rimasti chiusi dal trasloco di 10 anni fa, a riprendere i pastelli, a rivalutare vecchi progetti, a ritrovarti, a rileggerti. 

[Per i posteri: siamo in piena pandemia COVID-19. (Cercatelo su google ma riassumendo: #stiamoacasa)]

E tra i vecchi progetti accantonati questo blog la fa da padrona. Ogni volta grande slanci e grandi propositi, ogni volta che mi torna in mente penso “perché no?” ma poi demordo (basta vedere 10 post in 9 anni ma densi di impegno, eh!)
Ieri mi è tornato in mente grazie alla pasta choux per le zeppole di San Giuseppe e così ho piacevolmente scoperto che seppur con ultimo post nel 2016 riesco ancora ad accedere e voilà!

Vediamo quanto dura questa volta.
(Scommesse aperte)
Magari la quarantena me ne fa riscoprire il piacere. 

Ora mi sento un po’ timida, impacciata, un po’ come quando ritrovi una persona che ti piaceva tanto ma non vedevi da tempo.
Mi ambiento, recupero anche vecchie foto che avevo salvato nelle intenzioni di “così pubblico nuove ricette”, aggiorno il profilo fino a sentirlo più simile alla Me del 2020 e vediamo cosa ne viene fuori. ;)

Ah, sì, dimentico sempre di avere la pretesa di chiamarlo blog di cucina! Il post è scritto, manca “solo” la ricetta. 
(Ed è proprio preparando la cena che mi è venuto in mente tutto questo)


PEPERONI GRATINATI

Questa è una ricetta super semplice, giusto per prendere confidenza. Ricetta di casa, ricetta di famiglia; di solito contorno, stasera piatto unico. 

INGREDIENTI:
- 1 peperone rosso
- 1 peperone giallo
- 1 peperone verde 
- 1 spicchio d’aglio
- prezzemolo
- pecorino
- pan grattato
- capperi

Pangrattato e pecorino in ugual quantità, aglio sminuzzato a cui togliere prima l’anima, prezzemolo e capperi sono gli ingredienti della gratinatura che andrà a ricoprire i peperoni precedentemente puliti e privati dei semi.

I peperoni vanno disposti (a pezzi o divisi soltanto a metà) su una teglia unta d’olio, salare i peperoni e coprirli con il mix per gratinate, olio e mezza tazzina d’acqua sul fondo della teglia.

In forno ventilato a 200 gradi per venti minuti coperto con alluminio e 5 minuti (o fino a doratura desiderata) scoperto. 

Tornano, tornano.





(In sottofondo: Ulisse: il piacere della scoperta - Alla corte di Sissi)


sabato 16 luglio 2016

Un po' di leggerezza e di stupidità


"Le ragazze di una volta sapevano cucinare come la madre, ora sanno bere come il padre"
(lddio, Twitter)

La meraviglia è aver preso da entrambi. 

Oggi, una bella giornata. La semplicità della serenità. 


Mi sono ripromessa di pubblicare due ricette. Domani. 
Adesso lavo i piatti. 

(In sottofondo: Franco Battiato - L'animale)

martedì 21 giugno 2016

"Il solo modo per imparare a cucinare è cucinare"
[Cit. qualcuno]


Entro nel supermercato con in testa una sola parola: Quinoa. Tra le corsie cercavo di capire il perché: l'ho mangiata in qualche posto in qualche tempo? E' stato motivo di scambio di ricette tra casalinghe? Qual è stato lo stimolo? Va beh. L'ho comprata. 
Oggi, dopo settimane me ne ricordo. Ma mi ricordo anche che non so assolutamente nulla su quella che pensavo fosse un cereale (eh si, non lo è). Grazie ai vari greenme, naturayeah e saluteok, scopro che (sommando le fonti): sono i semi di un pianta erbacea lontana parente degli spinaci; fa superbenissimo; una fonte di nuova vita; vivrò per sempre. Ok, ci provo. 
Spero di averla cotta correttamente per un insalata. 
Vado a sgranarla. Assaggio. Buona. Mi piace (mi fa solo un po' strano l'aspetto).
Ma non era questa la ricetta per cui scrivo, erano altre le intenzioni e poi questa non è finita. 

Ma a ben pensarci sono 2 ricette nate prima di tutto da una parola nella testa. 
Quest'altra era french toast (no, nulla a che fare con gli europei. Sono già passati mesi. Sono io lenta a scrivere). Ma poi ha preso un'altra direzione. 
Come sempre, alla fine.

Abbandonati i super poteri della quinoa, vi racconto di questo Toast

Era la classica domenica sera in modalità DivanoOn in cui ti sei già giocato la carta della pizza a domicilio il venerdì sera, hai voglia di qualcosa ma con in testa la parola del momento che ti distrae. O ti stimola. Nasce dall'idea del french toast ma non lo è: è salato, non è fritto.

E non mi si venga a dire che faccio solo ricette lunghe. 
Questa volta ci è voluto più tempo a scrivere. 

A proposito, è tardi. Mannaggia quanto mi piacciono le chiacchiere!


Le zucchine sono solo una comparsa. 
Me ne sono poi dimenticata. 

E' un toast con chiari riferimenti al french tost fusion mozzarella in carrozza. Due fette di pan carrè, mozzarella e prosciutto, panatura e in forno. 

Una volta farcito il toast ho chiuso bene le estremità e lo ho passato prima nell'uovo e poi nella panatura (pane, formaggio e prezzemolo). 
Ho messo a cuocere in forno a 180 gradi per 10 minuti circa. 




(In sottofondo: The Doors - American Nights. In Concert)


venerdì 29 aprile 2016


Non c’è posto al mondo che io ami più della mia cucina. Non importa dove si trova, com’è fatta: purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene. Se possibile le preferisco funzionali e vissute. Magari con tanti strofinacci asciutti e puliti e le piastrelle bianche che scintillano.Un luogo che condivido volentieri con gli amici a me cari….

[Banana Yoshimoto]






Si, lo so, continua a non essere un blog. E a distanza di quasi 2 anni ne sono pienamente consapevole. Non voglio un blog, non ho la costanza. Tante cose sono cambiate, è persino comparso Tinuzzo (lievito naturale) nella mia vita. Ma di questo, magari, ne parlerò un giorno. 

Mentre Cucino (Cucinare non è mettere i bastoncini findus in forno. Quello è sfamarsi, e lo faccio anche io, a volte), penso che potrei documentare il tutto per la pagina, ma fotografare interrompe l'armonia dei gesti, la riflessione sull'azione, l'attenzione alle proporzioni. Poi mi soffermo sui colori, sui profumi, sui suoni, sui sapori e mi chiedo come si possano narrare i sensi senza tralasciare alcuna vibrazione. E così mi metto lì nel mio piccolo mondo e non ci penso più. Un alibi? Pigrizia? No. Credo che, in fondo, cucinare rimanga una pratica introspettiva fortemente personale

Ah si, non è un blog, è un contenitore. 

Come non succedeva da tempo, oggi ho preparato un pranzetto completo. Si può aver voglia di cucinare? A me capita. E' decompressione, è comunicazione, è razionalizzazione
Una giornata libera da lavoro; una giornata di sole e di amici. Quelli veri, quelli che non vedi mai, ma non importa! Quelli del buon bicchiere di vino. 

Allora... cucino questo, questo e questo. Ma davanti al bancone della pescheria mi sono fatta prendere dalla voglia di sperimentazioni ed ho preso robe mai fatte prima. [Quindi, un ringraziamento a mia sorella che non mi ha denunciata per stalking].

  • Troccoli con pesce spada, rucola e pomodorini; 
  • Gamberoni gratinati
  • Asparagi con speck al forno


Il pesce richiede cotture molto brevi quindi in un'ora e mezza circa, si riesce a preparare il tutto. Un po' di manualità e di organizzazione ed è fattibile. L'importante è preparare tutte le basi. 
Andiamo per ordine temporale. 

Per prima cosa, mi sono occupata degli asparagi: ho tolto il gambo più fibroso e li messi a sbollentare in acqua salata per qualche minuto. Devono rimanere croccanti...5 minuti? Toccate! Toccate il cibo, sentite la consistenza. Lasciate che siano i polpastrelli a suggerire quando è il momento di togliergli dal fuoco. Devo ammorbidirsi appena e rimanere sodi. Teneteli da parte a freddarsi. 
[Oppure potete subito arrotolarli con lo speck e sistemarli in teglia. Dipende dalla sensibilità dei vostri polpastrelli!]


Nel frattempo ho preparato il sugo per il primo: olio e aglio in una pentola capiente a fuoco moderato a cui ho aggiunto il pesce spada precedentemente tagliato a cubetti. Se si cuoce troppo il pesce spada diventa della consistenza della gomma ed è secco, quindi la mia super sorella mi ha dato delle indicazioni preziose! 
Mettere i cubetti di pesce nell'olio, farli rosolare per un paio di minuti e sfumare con del vino bianco; togliere il pesce dalla teglia e tenerlo da parte (verrà aggiunto solo durante gli ultimi minuti di cottura); aggiungere i pomodorini tagliati a metà al sughetto del pesce; aggiustare di sale pepe e lasciar cuocere a fuoco lento. Il pomodoro deve solo appassirsi. 
Al sugo verrà poi aggiunta la pasta lasciata un po' al dente. [Non buttare mai l'acqua di cottura perché potrebbe essere utile per regolare la cremosità]. Una volta amalgamata la pasta al sugo, a fuoco acceso, qualora fosse ancora troppo al dente si può aggiungere un mestolo di acqua di cottura e lasciar andare ancora qualche minuto. Aggiungere la rucola a fuoco spento. 


E arriviamo ai gamberoni. Ansia da gamberone! Come faccio a lasciare testa e coda? Si romperanno? Li squarterò? Sono stati quasi brava. Ma è inutile negarlo: il pesce fa puzzare le mani! Ecco la cosa negativa. Gli odori persistenti sulle mani. Ma non puoi dire di cucinare se non ti sporchi le mani. Toccare. Sentire
Con delle forbici ho tagliato la parte superiore del carapace che poi ho tolto lasciando le estremità. Ho sistemato i gamberi nella teglia, con un filo d'olio sulla base e ricoperti con un gratin di pane, formaggio e prezzemolo (Si lo so, con il pesce ci va l'aglio!!! No, se l'ospite non lo mangia. Sigh!).

Cotture in forno: i gamberoni e gli asparagi vanno cotti (non coperti) in forno pre-riscadato a 200 gradi, pochi minuti, il tempo che si formi il gratin. Facciamo tra 7 e 10 minuti? Io li ho messi a cuocere mentre mangiavamo il primo. 

Il prosecco, per accompagnare il tutto, è stata una buona scelta!


(In sottofondo: Hindi Zahra - Handmade)

martedì 2 settembre 2014

Sapore di Autunno, Sapore di funghi.

[Cracco - si, quello delle rustiche San Carlo]

Come da foto è facile capire che oggi per cena ho preparato funghi. 


Ho la fortuna di fare un lavoro che mi porta a passare un sacco di tempo in macchina e, soprattutto (non vorrei passasse in secondo piano), AMO profondamente. Un lavoro che mi permette di essere metodica e allo stesso tempo creativa; un lavoro che mi fa stare in mezzo alla gente; un lavoro che mi dà la possibilità di esprimere una parte di me....ma cavolo! Ora che ci penso, è' proprio come stare in cucina! Ma perché parlavo del lavoro? Ah, si...

Il tempo che passo in macchina è per me molto introspettivo: è decompressione se la giornata è stata pesante; è preparazione mentre vado; è ricordare a memoria la lista delle spesa perché l'hai puntualmente lasciata sul frigorifero; è perdersi in inutili e maldestre elucubrazioni; è pensare cosa preparare per cena. 


Vedete, ecco perché mi è difficile aggiungere ricette a questo blog di cucina. Mi perdo via! Magari faccio prima a smettere di chiamarlo BlogDiCucina!



Tornando all'antefatto (che, diciamolo, ormai ha perso di fascino e importanza):

Oggi in macchina ho decido di fare i funghi!
Ero lì che canticchiavo fino a quando mi son detta: E cosa si mangia oggi? Di solito quando non hai voglia, vai di insalata e risolvi tanti problemi. Ma le temperature di questi giorni ti fanno pensare solo a cibo caldo. Idea insalata, scartata!
Apro nella mia testa il file "frigo" e subito dei funghi mi salutano con la manina e mi fanno capire che sono stufi di stare là dentro. Mi facevano tenerezza

FUNGHI RIPIENI
Avevo pensato di gratinarli semplicemente, ma diciamolo, come piatto unico fa troppa fame.  Oggi vi do la ricetta con carne macinata. Ricetta veloce veloce. 
Ci ho messo più a scriverla che a farla!

Indicazioni per la lettura: ricetta"ad occhio". (leggere post precedente :P )
INGREDIENTI:
  • funghi champignon
  • carne macinata 
  • pepe
  • prezzemolo
  • erba cipollina
  • basilico
  • uovo
  • aglio (Che nella foto non c'è perché ho deciso dopo di aggiungerlo. Capita.)


Una volta separati i gambi, aspetto che i cappelli rilascino un po' d'acqua. 

   (Io lavo i funghi, lo so, non si fa. Ma non ci riesco)



In un terrina metto tutti gli ingredienti a crudo, persino i gambi dei funghi. Non si butta via niente!

L'uovo serve per tenere unita la carne, pertanto il numero di uova sarà in relazione alla quantità di carne. Come già sappiamo, non ci sono quantità specifiche. Sentite la consistenza con le mani mentre amalgamate. [Si, non puoi non usare le mani mentre cucini. Io uso i guanti anche per impastare la focaccia, ma quella è un'altra storia, però è importante il sentire la consistenza degli impasti per favorirne la qualità].

Amalgamato l'impasto, vado a riempire i cappelli e a disporli in una teglia con filo d'olio sul fondo. Non uso altro perché i funghi sono soliti rilasciare acqua di cottura. Al massimo meglio aggiungere dopo. 
Questa volta sono stata brava ed ho preso i tempi di cottura.
20 minuti in forno a 200 gradi coperto con carta stagnola, poi continuare senza per 5 minuti circa. 
Fregati! ;) 

Alla fine dovrebbe venir fuori così.
Possiamo ammetterlo...A vederli son proprio bruttini, ma secondo me son molto buoni!
Si può aggiungere del formaggio all'impasto (grattugiato o a cubetti).
Stasera avevo voglia di una versione che favorisse le spezie. Il formaggio avrebbe coperto i sapori più delicati. (Poi dipende dal tono che gli si vuol dare).


(in sottofondo: Battiato - Le Fleur)